Dendrofobia

DENDROFOBIA

 

È sempre più frequente la richiesta da parte di “proprietari” (anche se un essere vivente non si può possedere, al limite si riveste il ruolo di tutori) di alberi ad alto fusto, di eseguire interventi molto invasivi con forti riduzioni o drastiche capitozzature, motivate dal timore che l’albero sia troppo alto o che si muova eccessivamente durante i temporali o per la preoccupazione di arrecare danni a cose e persone a se stessi o a terzi. In quest’ultimo periodo sono stati eseguiti e approfonditi studi a riguardo che hanno portato alla luce una nuova forma di paura detta DENDROFOBIA.

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata degli alberi. Chi patisce di questa condizione teme gli alberi e tutto ciò che è in relazione con loro: le foglie, i rami, ecc. Non è una fobia troppo conosciuta come tale, tuttavia è molto comune. I suoi sintomi principali (simili a tutti quelli delle fobie estreme) includono attacchi di panico acuti, difficoltà per respirare, sudorazione eccessiva, vertigini, nausee e vomiti, palpiti, afasia (difficoltà per parlare). A seconda del grado della fobia in ogni singolo individuo, questi sintomi possono essere più o meno marcati. La terapia consiste naturalmente nel affrontare i propri timori, che sono uno tra i più irrazionali, possono essere anche utili le discipline che regolano le energie interne del corpo umano. Nella maggior parte dei casi quelli che patiscono di dendrofobia non sono consapevoli di avere una fobia.

Va da se che è compito dell’arboricoltore professionista discernere tra una sana e fondata paura o se invece trattasi di dendrofobia. Per esperienza personale spesso questa paura nasce dalla scarsa o mancata conoscenza degli alberi. Ritengo che in tali casi siamo chiamati in primis, in quanto arboricoltori, non per sostituirci agli eventuali controlli medici ma per spiegare e formare le persone sulla conoscenza degli alberi e sulle corrette pratiche manutentive.